Il segmento testuale Carlo Alberto è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 74Entità Multimediali , di cui in selezione 15 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 650
Brano: [...]se con vigore l’attività politica: ispirò nuovi tentativi insurrezionali, tra cui la spedizione dei fratelli Bandiera in Calabria (giugno 1844) finita tragicamente. Sempre da Londra, nel settembre 1847 indirizzò una lettera al nuovo papa Pio IX, vanamente esortandolo a operare per l’unificazione italiana.
Il Quarantotto
Quando in tutta Europa divamparono i moti rivoluzionari del 1848, anche in Italia alcuni sovrani (Ferdinando Il a Napoli, Carlo Alberto a Torino e Pio IX) si videro costretti a concedere la Costituzione. Quando poi, nel marzo, i milanesi insorsero cacciando gli austriaci dalla città, Carlo Alberto giudicò propizio il momento per dichiarare guerra all’Austria. Mazzini, che da Londra si era portato a Parigi, accorse allora a Milano e, accantonando la pregiudiziale repubblicana, accettò di collaborare con la monarchia in nome della unificazione nazionale. Ma poi, sconfitto dagli austriaci a Custoza, Carlo Alberto tradì ogni aspettativa e Mazzini fu costretto a riparare nuovamente in Svizzera.
La Repubblica Romana La propaganda mazziniana cominciava tuttavia a dare i suoi frutti: in Toscana un Triumvirato assunse i poteri al posto del granduca e a Roma fu proclamata la Repubblica. Mazzini accorse allora in Toscana e subito dopo scese a Roma (5.3. 1849), dove entrò a far parte, in
sieme ad Aurelio Saffi e a Carlo Armellini, del Triumvirato della Repubblica. Quest’organo provvisorio di governo decise coraggiose riforme sociali (tra l’altro, l’espropriazione degli enti religiosi a favore delle masse[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 692
Brano: [...]i d’esplorazione
delia serie che l’aveva preceduta.
Si veda l’antologia, a cura di F. Ferri, Lo Stato Operaio — 19271939, Editori Riuniti, 1964, voli. 12.
M.Gi.
Statuto Albertino
Legge fondamentale del Regno d’Italia, rimasta in vigore fino al referendum del 2.6.1946 e poi sostituita dalla Costituzione (v.) della Repubblica.
Lo Statuto Albertino, divenuto Statuto del Regno d’Italia con legge n. 4671 del 27.3.1861, fu emanato da Carlo Alberto, re di Sardegna, il 4.3.1848, in un periodo in cui molte popolazioni europee si erano impegnate in vasti moti politici, dando luogo a quella che fu definita “la primavera dei popoli”. “Elargito” da Carlo Alberto in seguito alla pressione sociale, come del resto le varie costituzioni degli altri Stati italiani, lo Statuto venne criticato sia dalle forze più conservatrici che da quelle democraticoradicali, mentre intorno a esso si coagularono, a fianco della monarchia, gli interessi dei ceti dirigenti del Regno Sardo.
Nella carta statutaria, formata da 84 articoli, tutta la struttura dei poteri si incentrava sul sovrano, la cui autorità derivava « da Dio ». Il monarca era a capo del potere esecutivo (costituito da un governo di ministri del re), ma non era responsabile degli atti del governo; design[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 278
Brano: [...]ca con la chiesa costituita e i potenti della terra. Il movimento ebbe notevole diffusione in Europa, poi fu perseguitato e disperso; si salvarono attraverso mille traversie i gruppi rifugiatisi nelle valli cui diedero il nome, i quali nel secolo XVI aderirono alla Riforma calvinista e poi sopravvissero (grazie all’aiuto dell’Europa protestante) alle guerre di sterminio condotte a varie riprese dai duchi di Savoia.
Dopo che il 17.2.1848 il re Carlo Alberto ebbe concesso la libertà religiosa, la chiesa valdese conobbe una certa espansione nelle altre regioni italiane, conservando nelle sue Valli dimensioni di chiesa di popolo e un diretto impegno culturale e sociale.
Spirito democratico
Anche se nelle linee generali le Val
li valdesi hanno seguito l’evoluzio
Sergio Toja
ne della regione alpina piemontese (e sono quindi state colpite dall’emigrazione verso l’estero, poi verso la pianura e oggi dallo sviluppo turistico), hanno conservato a lungo caratteristiche culturali e morali più vicine all’Europa protestante (v. Protestanti), i[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 116
Brano: [...]hiavelli degli anni di San Caseiano.
Produzione giuridica e politica
Nei primi sei anni trascorsi in Francia (192632) scrisse le opere più significative di questo primo periodo della sua attività di studioso, contrassegnato dagli studi di Diritto e dalle analisi immediate della vicenda politica. Nel 1929 pubblicò, in francese, Les transformations récentes du droit public italien (un’opera di storia costituzionale che parte dallo Statuto di Carlo Alberto e arriva alle riforme fasciste e al codice Rocco), mettendo in rilievo le profonde differenze dei due regimi che i giuristi italiani fingevano di non vedere. Julien Bonnecase, un famoso giurista francese che ne scrisse la prefazione, la presentò agli intellettuali francesi come un'opera nella quale il rigore del giurista e dello storiografo concordava con l'anima democratica dell'autore profondamente offesa dall’oppressione delle libertà individuali.
Aux sources du fascisme, altra sua pubblicazione di quel periodo, sulle origini del fascismo, era invece un’opera d’analisi politica, che con[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 742
Brano: [...]di resa gridando: « I patrioti muoiono, ma non si arrendono », e si dette infine la morte con l’ultimo colpo di pistola, per non cadere prigioniero. Il suo eroico contegno si impose al nemico, che gli concesse l’onore delle armi.
Curreno di Santa Maddalena, Giacomino
Gimmy. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Torino nel
1928, fucilato a Cuneo il 31.3.1945. Ancora ragazzo, dopo 1/8.9.1943 si allontanò dal Reale Collegio « Carlo Alberto » dove studiava, per unirsi al patire Giuseppe (v.), comandante delle formazioni partigiane deìl’Ossola; non essendovi riuscito, si portò nelle Langhe e si arruolò nelle formazioni « Azzurre » del comandante Mauri. Si distinse in audaci azioni e particolarmente nella occupazione di Magliano Alpi. Caduto prigioniero una prima volta, riuscì a fuggire, ma fu nuovamente catturato, durante un aspro combattimento fra Carrù e Trinità, mentre stava lanciando l’ultima bomba a
Gimmy Curreno di Santa Maddalena
mano. Mantenne contegno fiero in mano al nemico e affrontò con fermezza il plotone di es[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 404
Brano: [...]i Savona, una media di 300 giornalieri faticavano non poco per campare sotto gli appaltatori (caporali) che si contendevano i guadagni delle commissioni. L’antica e ricca corporazione di questi lavoratori era stata abolita dal dottrinarismo della Rivoluzione francese, ma nel 1822 essa era stata ricostituita dal Comune, su un “Regolamento della Classe Generale dei facchini”, come Compagnia di S. Venanzio, a sua volta soppressa da un decreto di re Carlo Alberto nel maggio del 1840. Finalmente, nel maggio del 1879, i facchini riuscirono a organizzarsi in due compagnie o cooperative (la Società di Mutuo Soccorso tra i Facchini e la Società Caricatori e Scaricatori) che trattavano direttamente con imprenditori e commercianti. Tuttavia ciò non durò a lungo, poiché già nel settembre 1879 ia prima società venne sciolta dal prefetto di Genova (Casalis) che ne soffocò lo sciopero promosso per avere migliori tariffe, mentre la seconda si consunse in pochi anni per « intestina discordia »=
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 400
Brano: [...] Partito monarchico. Da quel momento la condotta di Umberto divenne cavillosa, oscillante e provocatoria. Soltanto quando Alcide De Gasperi, spalleggiato da Togliatti e Pietro Nenni, si fece avanti, l’ex monarca si decise a lasciare il paese.
Dall’esilio
Umberto aveva già preso in considerazione la prospettiva dell’esilio
Umberto 11 lascia IJ Quirinale (13.6.1946)
e la scelta era caduta sul Portogallo, che richiamava il precedente di Carlo Alberto. Alcuni giorni prima di lui partirono Maria José e i quattro figli: Maria Pia, Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice. Egli stesso lasciò Roma il 13 giugno, sostenendo che contro di lui si era « compiuto un gesto rivoluzionario » di sopraffazione. Su queste basi, unitamente al barone Lucifero, sarà poi tessuta la tela di un ininterrotto legittimismo, per sua natura falsamente “democratico”. Nel 1956 Umberto volle rievocare
il presunto “colpo di stato” antisabaudo di dieci anni prima e nel 1958 rilasciò pubbliche dichiarazioni in cui rivangava i rapporti fra Vittorio Emanuele e[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 399
Brano: Savoia, Umberto II
Savoia, Umberto II
N. a Racconlgi (Cuneo) il 15.9.1904, m. a Ginevra (Svizzera) il 18.3. 1983; quarto re d’Italia. Ultimo dei re d’Italia (un regno contestato e illusorio), Umberto fu una delle figure dei Savoia fra le più sconcertanti.
Secondo Francesco Ruffini, il giovane principe presentava la stessa debolezza di carattere di Carlo Alberto e analoghe crisi di sensualità e bigotteria.
Figlio della regina Elena e di Vittorio Emanuele III, nacque nel castel
lo di Racconigi e, affidato alle cure del futuro ammiraglio Attilio Bonal* di, ricevette un'educazione conformista, da caserma. Fin dalla giovinezza interiorizzò il motto paterno per cui, in casa Savoia, si era re « uno alla volta »; in questo senso fu forse la prima vittima del lunghissimo regno dell’augusto genitore.
Stando a un giudizio di Benito Mussolini, tutto intriso di forza plebea, gli si era insegnato a non pronunciarsi, non aveva che opinioni correnti e si p[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 380
Brano: [...]i Magra, il cui sottofondo era costituito da condizioni di disagio economico e sociale legate a un'agricoltura arretrata, largamente affidata al patto mezzadrile e ad altre consimili forme di sfruttamento. In effetti, non ci fu moto insurrezionale, prima e dopo il Risorgimento, in cui la popolazione del centro sarzanese e delle campagne vicine non si trovasse coinvolta, dalla partecipazione della città alla rivolta di Genova contro il dominio di Carlo Alberto (aprile 1849), ai moti di Lunigiana (31.8.1853) che, capeggiati dall 'Orsini e dal Fontana, su uno sfondo ideologico mazziniano venato di inclinazioni estremistiche, videro la partecipazione e la collaborazione fra i contadini di Lunigiana e i cavatori delle cave di Carrara. Abbastanza noto è l’episodio della cospirazione, attuata dal mazziniano
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 266
Brano: [...] centro delle sue ricerche storiche: nel 1927 pubblicò Mazzini e Bakunin, la sua opera forse migliore, vero saggio sulla « preistoria » dell’organizzazione proletaria in Italia; nel 1932 fu la volta di Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano, opera rigorosamente documentata pur presentandosi come un avvincente libro di avventure.
Altri suoi scritti sono: Inghilterra e Piemonte dal 1815 alla vigilia del Quarantotto, Nuovi documenti inglesi su Carlo Alberto principe di Carignano, La politica inglese e l'Italia nell'età del Risorgimento.
Il libro Saggi sul Risorgimento e altri scritti, pubblicato da Einaudi nel 1946 con prefazione di Salvemini, contiene quasi tutti i saggi minori compreso qualche inedito. Articoli di Nello apparvero su varie riviste storiche italiane dal 1923 al 1937. Allo stato di progetto rimase invece una vasta opera sul movimento operaio italiano dalla morte di Mazzini alla fondazione del Partito socialista italiano (18721892).
L'impegno politico
Per la sua manifesta ostilità al regime, Nello dovette interrompere la [...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Carlo Alberto, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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